Home

Trends

Fashion

Lifestyle

Events

Contatti

Menu

Fashion Room Blog

THE NEW AGE OF THE FACE
16 ANNI DOPO

Il vademecum della cultura pop giovane inglese degli intramontabili anni 80’ e 90’ inizia un nuovo capitolo.

The Face, nato a Londra nel 1980 dall’estro creativo di Nick Logan, riapre i battenti 16 anni dopo l’ultimo numero, senza voltarsi indietro, guardando al futuro con la voglia di sorprendere e coinvolgere gli appassionati del bello, di tutto quello che “si sente”, che fa tendenza e che crea dipendenza.

The Face era e rimane un’istituzione dello sfavillante mondo della moda, della musica, dell’arte, di ciò che definiamo buongusto, ma anche di ciò che non pensiamo lo sia ma che lo diventerà.

Il segreto del suo successo?

The Face CREA la moda, la scova come un segugio, non la imita; ogni sua proposta diventa virale.

Stuart Brumfitt, editor della rivista, ha le idee chiare: il main concept di The Face rimane lo stesso: proporre nuovi trend e scoprire nuove icone di stile che, come in passato, saranno destinati a lasciare un segno indelebile nella storia della moda del XXI secolo.

L’essenza della rivista scuote gli animi delle nuove generazioni, riaffiora nelle menti di chi non si è perso un singolo articolo, come Alessandro Michele, il direttore creativo di Gucci: "The Face era The Face. Era la rivista che ero solito comprare negli anni 90. La adoravo perché era qualcosa di più di un fashion magazine. Era un saggio su ciò che accadeva in quel momento, un'unione perfetta di tutto". Sempre Gucci sfoggerà la collezione di T-shirt e felpe pre-fall 2019 nelle pagine patinate della rivista.

I fashion lovers più appassionati non potranno fare a meno di notare la connessione tra The Face e uno dei personaggi cinematografici più conosciuti degli ultimi 20 anni: si, parliamo proprio di lei, Miranda Priestley, aka Meryl Streep (scusate se è poco!!), temutissima creative director dell’iconico film “Il Diavolo veste Prada”, taggato anni 2000. Quante di noi non hanno avuto una vera e propria epifania durante la scena dell’ormai famoso “maglioncino ceruleo”, indossato dalla fragile e disorientata giornalista Andrea Sachs? (aka Anne Hathaway, un’altra attrice a caso..)

"Oh, ma certo, ho capito: tu pensi che questo non abbia nulla a che vedere con te. Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo, e sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar de la Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee e poi è stato Yves Saint Laurent se non sbaglio a proporre delle giacche militari color ceruleo. [...]
E poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti. Dopodiché è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual, dove tu evidentemente l'hai pescato nel cesto delle occasioni, tuttavia quell'azzurro rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori delle proposte della moda quindi, in effetti, indossi un golfino che è stato selezionato per te dalle persone qui presenti... in mezzo a una pila di roba".

The Face, come Miranda, impartisce una solenne lezione: tutto è moda. Nessun indumento, calzatura o accessorio può sfuggire alla logica del fashion, del trend, del glamour; c’è sempre un genio creativo ad indirizzare i gusti della massa, anche di quella più inconsapevole. L’obiettivo di The Face è proprio questo: regalare attimi di piacere mentale e visivo a tutti coloro che vogliono evadere dalla monotonia, dall’errata concezione che la moda sia un affare solo per pochi, e attrarre l’attenzione sulla continua evoluzione della creatività dell’uomo.

La rivista costa 17.99 euro, ma diciamocelo, li vale tutti. I “soli” 82 mila follower su Instagram sono solo l’inizio.

The Face appartiene alla generazione “pre-social” e da quella ripartirà per far parlare di sé.

Tornerà a fare tendenza? Ne siamo certi!

| | | |



Questa pagina potrebbe utilizzare i cookie se il fornitore dell'analisi lo richiede.