"Mens sana in corpore sano"
secondo la quale l’essere umano dovrebbe allontanarsi dai valori materialisti e superficiali da sempre bramati (ricchezza, onore e fama) e ricercare la vera fonte della felicità nel benessere dello spirito e del corpo.
Oggi questo concetto ha preso una piega diversa, si pensa che per avere una mente sana sia necessario avere un corpo in salute. Pensiero superato? Assolutamente no.
Fare esercizio fisico è un vero toccasana; dai duri allenamenti in palestra ad una passeggiata rilassante soprattutto a contatto con la natura, non solo migliora il nostro aspetto esteriore ma fa riposare la mente dal caos quotidiano; inoltre, un’ alimentazione sana ed equilibrata ed un approccio mentale positivo contribuiranno a migliorare il nostro stile di vita.
Sembra solo un modo di dire, “pensare positivo porterà cose positive”, ma spesso è proprio così: scacciare dalla mente i brutti pensieri, le ansie e le paure più grandi, cercare di superare le difficoltà di ogni giorno con impegno e ripetersi sempre che alla fine #andrà tutto bene è un modo efficace per affrontare al meglio tutto ciò che la vita ha in serbo per noi.
E quando le nostre pile sono scariche, possiamo trarre nuova energia da “scappatoie genuine” accessibili a tutti: prima fra tutte la meditazione, per aiutare la nostra crescita spirituale e lo sviluppo di stili mentali sani, che ci consentirà di superare quei piccoli e grandi ostacoli che disturbano il nostro benessere, come la carenza di sonno, lo stress legato al lavoro o a legami sentimentali e sociali; scoprire il mondo, concedersi un po’ di relax e divertimento visitando le mete che più ci affascinano, senza andare per forza lontano o spendendo cifre esorbitanti; un bagno al mare, una gita sul fiume o al lago, da soli o in compagnia, possono regalarci momenti unici e rigeneranti in egual misura di quando andiamo a vedere le piramidi d’Egitto o la Statua della Libertà di New York.
La società contemporanea ha trasformato drasticamente le nostre vite, rendendoci spesso vittime del consumismo, dello stress e dei continui problemi legati alla disoccupazione, la criminalità, il razzismo, e molti altri. Si sente il bisogno di ritrovare un vero individualismo, una propria libertà personale, un modo per conoscere il nostro vero io e vivere “bene”.
Non dobbiamo intravedere egoismo in tutto ciò: per amare gli altri dobbiamo prima di tutto amare noi stessi.
Si ha sempre di più la sensazione di avere un ritmo di vita quasi autoreferenziale: ci stressiamo per mantenere vive ed efficienti abitudini, cose, proprietà senza renderci conto che talvolta ciò che otteniamo non ripaga minimamente gli sforzi profusi al loro raggiungimento e mantenimento; un esempio sono i tanto agognati viaggi vacanza, che molte volte ci stressano dalla scelta della destinazione, sempre più particolare per fare bella figura sui social, agli inevitabili piccoli o grandi inconvenienti di percorso; il tutto ad un prezzo sia economico e mentale così elevato che se ci fermiamo un attimo a riflettere, l’unica cosa che ci viene in mente è:” Ne è valsa davvero la pena?”, senza avere il coraggio di ammettere la verità con noi stessi e soprattutto con gli altri.
In realtà un bel viaggio non potrà mai essere una scelta sbagliata, ma adempirà al suo scopo solo se fatto per puro piacere personale, e non come forzatura per mostrare al mondo una maschera realizzata di noi stessi.
Per uscire dalla deriva autoreferenziale forse è il caso di ricominciare a pensare che il nostro corpo è l’unica vera automobile di cui non possiamo e dobbiamo fare a meno di occuparci, e la nostra mente è l’autista che la guida; in assenza di una, l’altra non può muoversi.
In tutto questo, se i giovani reagiscono con gli anticorpi dell’energia alla vorticosità della nostra quotidianità, un occhio di riguardo va senz’altro dato agli anziani, improvvisamente ritrovati a vivere, a loro malgrado, in un mondo completamente diverso e accelerato rispetto a quello nel quale sono nati e cresciuti. In un’esistenza sempre più frenetica e in continua evoluzione si sente il bisogno di ricevere del bene: il bacio di una persona amata, la carezza e il conforto di un genitore, la presenza di un amico al nostro fianco nei momenti più bui. Il desiderio di andare avanti, di reinventarsi, di fare sempre qualcosa di nuovo si lega, magari inconsapevolmente, all’esperienza di chi ha iniziato a vivere molto prima di noi: “i nonni” sono un patrimonio inestimabile, una testimonianza vivente di cosa può offrire il mondo e un “tramite” per correggere gli errori del passato e costruire un futuro migliore.
Questi pensieri, se all’inizio possono sembrare un modo per aggravare il nostro deficit di tempo libero rappresentano invece un importante investimento su noi stessi. Da dove partire? Un modo economico e di facile attuazione è racchiuso nel libro di Farah Liz Pallaro, Fashion Business Spirituality, o nei libri di Brigitta de Vos, Dressing the soul – Ageless Beauty.