Post di Barbara Ricci
Sono stata alla mostra di Yohji Yamamoto “Letter to the future”, curata da Alessio De' Navasques, a Milano in 10 Corso Como.
25 abiti d'archivio tra i più iconici di Yamamoto, tratti dalle collezioni che vanno dal 1986 al 2024, i quali esaltano la capacità sartoriale del designer giapponese di dipingere il tempo.
Questa esposizione evidenzia la sua predilezione per il nero - una tonalità cosmica, un senso di profondità e d'immenso - il bianco puro e il rosso, tra drappeggi, copricapi maestosi ed abiti destrutturati, tanto da rimanerne stregati.
La disposizione degli abiti e l'illuminazione studiata creano un'atmosfera quasi onirica, che esalta ulteriormente la bellezza e l'unicità delle creazioni di Yamamoto.
La qualità che più mi colpisce di questo stilista è la capacità di costruire e modellare abiti direttamente sul corpo, creando così simmetrie e asimmetrie in silhouette dove non vi è un inizio e una fine. Questo approccio innovativo è ben rappresentato da alcune delle sue creazioni più famose, come l'abito a tulipano del 1999 e il cappotto destrutturato del 2007.
Tra i capi qui esposti sono rimasta affascinata da un abito rosso plissé della Spring/Summer 2005, ispirato allo stile di Madame Grès, stilista e sarta francese creatrice di alta moda, ricordata per il suo stile scultoreo e il cui drappeggio traeva ispirazione dalle pieghe dei pepli.
Questo abito, con le sue linee fluide e i dettagli intricati, è un perfetto esempio dell'abilità di Yamamoto nel reinterpretare influenze storiche in chiave moderna.
È invece della Spring/Summer 2000 l'abito bianco semplice ma ricercato, romantico dall'imprinting ribelle con un parasole interamente fatto di piume.
Questo pezzo, con il suo contrasto tra semplicità e dettagli stravaganti, riflette la capacità di Yamamoto di unire elementi apparentemente opposti in una coesione armoniosa.
La mostra esalta l'essenza poliedrica di Yamamoto, un perfetto equilibrio tra sensazionalità, volumi e drappeggi senza mai sfociare nell'esagerazione, regalando quindi allo spettatore tutta la delicatezza e l'attenzione ai dettagli in un design quasi teatrale che da sempre caratterizza questo stilista.
In conclusione, la mostra “Letter to the future” non è solo una celebrazione della carriera di Yohji Yamamoto, ma anche un viaggio attraverso il tempo e lo spazio della moda, un invito a riflettere sull'evoluzione del design e sull'importanza della visione artistica nel plasmare il futuro.