YAYOI KUSAMA è un artista giapponese nata a Matsumoto nel 1929, in un Giappone chiuso e arretrato dal quale voleva fuggire.
Dopo aver studiato pittura NIHONGA, uno stile pittorico molto formale (la pittura giapponese di fine 1800 con fondamenti nell'arte tradizionale e con influenze occidentali), Yayoi sente dentro di se la voglia di nuove scoperte, di poter mettere su tela le proprie sensazioni e tutto quello che lei percepisce dall'esterno è uno spunto per esternare: la natura, il movimento dell'acqua, degli animali e degli uomini, i rumori, le foglie.
Un giorno camminando si sofferma davanti ad una vetrina di un negozio di Matsumoto, dove scopre un libro con i dipinti di Georgia O'Keeffe (pittrice famosa dell’avanguardia americana e moglie del famoso fotografo Alfred Stieglitz).
Yayoi scrive una lettera alla O'Keeffe dove le chiede aiuto e consiglio per trovare la sua strada di pittrice. Dopo una breve attesa riceve una risposta con un consiglio: emigrare negli Stati Uniti con i suoi lavori, cercando di vivere in libertà la propria arte.
Così fa e si ritrova in una New York in pieno fermento, dove la Pop Art regna e sperimentazione e arte si sovrappongono.
. Li trova la forza di trasformare tutte le sue paure in espressività, come ad esempio la paura dei falli, un trauma derivato dall'aver visto la madre subire un rapporto dal padre (tanto da non aver avuto rapporti per tutta la vita), e la riversa nella sua arte dipingendo falli per esorcizzare quello che prova.
Arriva anche la fama dall'incontro con Andy Wahrol, primo ad acquistare i suoi quadri, e viene coinvolta in una vita sregolata con droghe, alcool e amore libero al quale partecipa in maniera passiva, quasi da osservatrice, in maniera distaccata cominciando a ritrarre persone nude e porta in primo piano con prepotenza i temi del femminismo e della salute mentale.
I pois, che tanto l’hanno resa famosa, sono onnipresenti: nei dipinti, nelle sculture, nei corpi dei modelli trasformati in arte vivente. Anche la moda e la musica si accorgono di lei, Peter Gabriel la vuole nella realizzazione del video “Love Town” (1992) e Marc Jacobs realizza per Louis Vuitton (2012) borse ed una linea d’abbigliamento dove i pois di Yayoi sono protagonisti.
Tutto questo la rende definitivamente famosa.
Nel frattempo la Kusama è tornata a vivere in Giappone (1977) con una scelta ancora una volta bizzara : vive nell'ospedale psichiatrico di Seiwa per scelta personale come a proteggersi dal mondo, scrive poesie, romanzi e dipinge quasi quotidianamente nello studio a Shinjuku.
Adesso è una donna novantenne conosciuta in tutto il mondo (è l’artista più ricca del mondo superando anche un colosso come Damien Hirst), le sue mostre, visitatissime, costringono gli organizzatori al numero chiuso dovuto all’affluenza; il museo a lei dedicato a Tokyo deve accorciare il tempo di permanenza all’interno delle sue opere per permettere a tutti i visitatori di godere dei suoi lavori e nel 2020/21 tre mostre ci permetteranno di ammirare di persona in Europa le sue zucche, i suoi pois e le sue Inifinity Room piene di specchi (Berlino, Colonia e Basilea).
Yayoi Kusama ha contaminato l’arte contemporanea e, nonostante le sue insicurezze, è diventata una vera e propria icona dell’arte.
Articolo di Barbara Ricci - @barbararicciart
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